Lo scrivo adesso, mentre ci vivo ancora, ma mi rendo conto che il mio sguardo piu’ distaccato mi permette di avere un punto di vista obiettivo.

Quindi, ricapitoliamo brevemente la mia avventura olandese..

Tutto e’ iniziato il 22 Settembre 2015 quando con il mio zainetto e una valigia sono atterrata ad Eindhoven. Ero proprio su di giri: stavo per iniziare un dottorato di 4 anni! Ad attedermi alla stazione c’era Alberto, a quel tempo ancora mio amico, prima di diventare il mio fidanzato da li’ a qualche mese. E poi? e poi passano 4 anni, tra le gioie e i dolori del dottorato, di Eindhoven e dell’Olanda.

Io con l’Olanda ci ho provato, ho provato a farmela andare bene.
Ho studiato l’Olandese, cioe’ io mi alzavo alle 6:30 per studiare l’Olandese un’ora al giorno, ci rendiamo conto?  Nonostante questo, non sono arrivata a un livello decente (ma ce ne facciamo una ragione, ok?) anche perche’ con l’olandese ci vuole costanza, tanta costanza che non ho avuto, e poi tutti parlano inglese e quindi, io, dopo un po’… ho iniziato a mettere la sveglia piu’ tardi. Ho provato anche a mangiare i piatti tipici ed ad andare in bici sotto la pioggia.

Ma poi un giorno mi sono arresa all’evidenza.

IO QUI NON C’ENTRO PROPRIO NULLA.

Semplicemente, io e l’Olanda siamo come il giorno e la notte, l’estate e l’inverno, la fiorentina e le frikkandelle. Insomma, gli opposti. E non perche’ qualcuno o qualcosa sia sbagliato: ne’ mi sento di criticare la cultura olandese e l’Olanda, ne’ mi sento sbagliata io per non essermi trovata bene.

Semplicemente, c’e’, c’era e ci sara’  un problema di incompatibilita’. E in cuor mio lo sapevo.

Ecco un po’ di ragioni per cui io qui non mi trovo bene:

  1. I rapporti sociali. Io sono (per lo piu’) estroversa, ho bisogno delle persone intorno e mi piace andare ad eventi e conoscere persone. Tranne qui in Olanda. Qui la faccenda e’.. diciamo, imbarazzante! Vedi proprio le persone in imbarazzo che interagiscono a fatica tra loro e infatti le chiacchiere agli eventi (es. di lavoro) sono sempre faticose. Mi sento spesso in imbarazzo agli eventi olandesi, anche perche’ spesso sono ‘strutturati’ e poco spontanei.
    Ecco, mi manca la spontaneita’ nei rapporti sociali o nell’organizzare qualcosa.
    Mi ricordo ancora con terrore quella volta che avevo portato la torta per il mio compleanno a lavoro. In silenzio, io che tagliavo la torta in imbarazzo, le persone intorno in una specie di circolo e Alberto che mi guardava come per dire: – ma cosa diavolo sta succedendo-.
    Per farvi capire, un tipico compleanno olandese e’ strutturato cosi’: https://www.invadingholland.com/guides-to-holland/the-dutch-circle-party-guide . Praticamente, le persone arrivano e si mettono in cerchio sedute, e stan li’, a parlare con quello di fianco per tutta la durata della festa.
    MA IO AL MIO COMPLEANNO IO VOGLIO LA GENTE AGITATA CHE SALTI SUI TAVOLI E FACCIA CAGNARA!!!
    Vedete? Pura e semplice incompatibilita’ tra me e l’Olanda.
  2. L’essere troppo diretti. Gli Olandesi sono diretti, tanto da risultare quasi maleducati. Oh diavolo il politically correct, diciamo le cose come stanno: gli Olandesi, PER ME, sono (spesso) maleducati. E in questo punto saro’ spietata. Credo che il principale motivo sia perche’ essenzialmente mancano di empatia. Il loro essere diretti mi fa(ceva) uscire di testa, sia perche’ mi faccio sempre problemi quando devo fare un appunto (le parole possono ferire, lo si impara alle elementari, santa pace!), sia perche’ non riesco ad accettare questo comportamento come parte della loro cultura. Mi spiego meglio, secondo me, e’ questione di educazione, non culturale. Il dire: ‘scusa sono olandese, sono diretto’ a volte e’ solo una scusa per nascondere la propria maleducazione.
  3. Le regole. Ovunque. E se non le rispetti la gente si impiccia. Vi faccio un po’ di esempi.
    Esempio 1:  il giardino della prima casa di Alberto. I vicini (I VICINI!!!) hanno chiamato l’agenzia per dire che il giardino della casa di Alberto non era tenuto bene. E cosi’ l’agenzia ha contattato i ragazzi che vivevano li’ e hanno dovuto metterlo a posto. Ma che roba e’ mai questa??
    Esempio 2: il mio garage nella prima casa che ho avuto. Non avendo macchine, io e il coinquilino ci lasciavamo la bicicletta.  Dopo due settimane ecco arrivare lesta la lettera dell’amministratore, il quale ci vietava di lasciare la bici li, perche’ ci si poteva mettere solo la macchina. Era il nostro personale parcheggio, che fastidio ti da se ci metto un trattore, una bici, o una macchina? Ecco le tante regole, l’essere costantemente soggetti al giudizio altrui, e la poca flessibilita’ mi fanno diventare claustrofobica.
    Poi se ne aggiungono altre, che proprio mi fan mancare l’aria: ad esempio, durante la scuola elementare, se il bambino salta per motivi personali (quindi non medici) bisogna pagare una multa (si diceva 50 euro al giorno, ma non so per certo). Quindi se si vuole partire 3 giorni prima, con figli a carico, per le vacanze di Natale verso l’Italia, diventa veramente dispendioso. Ma anche no. Io ho bisogno di essere tranquilla, anche se questo porta a vivere in un ambiente confuso. Ecco.
  4. Gli orari. Gli orari nordici non fanno per me. E poi i negozi che chiudono alle 17:30. Non mi ci abituero’ mai!!!! E il dover andare a mangiare a ristorante entro le 8.30.. In generale, la struttura della giornata in Olanda non mi si addice. A me piace mangiare tardi, andare e uscire da lavoro un pochino dopo. Do’ il meglio di me il pomeriggio, al mattino sono un po’ rimbambita. Tipo liceo e universita’ ho sempre fatto le migliori studiate a mezzanotte. Quindi spostare tutto prima (prima arrivi – prima vai) va contro la mia personale produttivita’, e all’inizio ho faticato un po’. Inoltre, in questi 4 anni gli orari olandesi mi hanno fatto sentire sempre un po’ come il Biancogniglio, perenemmente in ritardo su tutto.
  5. La sanita’. Ho storie del terrore da raccontare. Non mi dilungo, ma la sanita’ qui ha delle profonde mancanze che vanno dalla preparazione dei medici di base all’organizzazione (la terapia che propongono i medici e’ quella che fa risparmiare il sistema sanitario, non per forza la migliore). Completamente bocciata.
  6. Il cibo. Anzi piu’ che il cibo, e’ la qualita’ delle materie prime. Pomodori bianchi e malaticci, albicocche dure come la pietra, pere dello stesso sapore delle mele.. insomma frutta  e verdura veramente pessime. Non credo che avrei potuto sopportarlo ancora a lungo.
  7. Tempo e Paesaggi. Credo che forse questo sia il principale motivo che mi fa rotolare verso Sud. Il grigiume la fa da padrone e soprattutto.. NON CI SONO LE STAGIONI!!!!!! Per farvi un’idea vi lascio due grafici (giorni di pioggia e mm di pioggia Eindhoven- Barcellona -> ehm.. proprio a caso Barcellona 🙂 ).EINTHOOOVENBARNAAA

Ecco vedete le barrette (mm di pioggia) che a Eindhoven sono costanti tutto l’anno? PERCHE’ PIOVE TUTTO L’ANNO IN EGUAL MISURA.
Invece, parliamo di quanto e’ bella Barcellona che non sale mai sopra i 6 giorni di pioggia al mese? ❤

(Eindhoven non SCENDE MAI sotto i 15 giorni di pioggia al mese. Ma che e’ sta cafonata??? Dai.)

Un’altro fastidio legato alla scarsita’ di sole, me lo ha fatto notare un ragazzo olandese l’altro giorno. Mi ha detto che lui d’estate quando c’e’ il sole si sente obbligato ad uscire di casa e a fare attivita’ all’aperto. Ed e’ una cosa che ho notato anche su me stessa, l’obbligarmi a sfruttare il sole mi rende nervosa e mi agita. Come i negozi che chiudono presto. Amo i paesi del Sud anche per questo, essendoci sole da giugno a ottobre starsene chiusi in casa con sole e 30 gradi un giorno non e’ tutto sto peccato mortale.

Per quanto riguarda i paesaggi, poi,  mi mancano davvero la collina e il mare. Difficil immaginare una vita senza questi due elementi.

Per concludere, un piccolo disclaimer. In qualche punto ho espresso un mio pensiero critico riguardo la cultura olandese. Tutto cio’, pero’, e’ connesso solo alla mia personale esperienza. Ogni cultura che ho incontrato ha cose che non mi piacciono. Sono la prima a sottolineare cio’ che non va della cultura italiana,  ad esempio. Quindi bisogna prendere questi punti con le pinze, per quello che sono. Cioe’, un piccolo personalissimo j’accuse, e un mio, e solo mio, levarsi qualche sassolino dalla scarpa.

Tornando all’Olanda poi, conosco persone che si trovano benissimo e che non hanno avuto i problemi di adattamento che ho incontrato io. E ho passato 4 anni ad invidiare (in senso buono) queste persone. Perche’ comunque e’ difficile vivere costantemente senza sentirsi a casa sentendo di appartenere a una realta’ opposta’.

E quindi… e quindi niente! Tornando al presente, sono giorni nuvolosi con 22 gradi di massima, ma io ho la testa da tutt’altra parte, sono cosi’ felice che mi sembra tutto bellissimo. Anche il lago sopra l’universita’ che oggi rifletteva minaccioso i nuvoloni bianchi. Magnifique. 

E infatti manca davvero poco, Alberto e’ partito ma non mi rendo ancora conto.. mi sembra andato a qualche conferenza, piu’ che trasferitosi a Barna. Mi manda foto che trasmettono estate, caldo e zanzare. E io mi godo i miei amici qui, le ultime uscite e mi prendo il mio tempo per salutare la citta’. Perche’ io e l’Olanda ci siamo scannate vicendevolmente, ma comunque mi ha portato persone che terro’ nel cuore per sempre. E quindi diamo a Cesare quel che e’ di Cesare, e salutiamola bene.

Un saluto che sara’ un addio, per il bene di entrambe ahahahahah

Ps: mi sto alzando di nuovo presto per studiare. Ma questa volta, spagnolo ❤

 

Acta est fabula, plaudite! (Ottaviano)